METTI UNA SERA A CENA
A CASA DI
FB
ROMA

Roma, a due passi da Ponte Milvio, questa sera siamo ospiti di Fabrizio.
Ama moltissimo quello che fa: grande appassionato di arte, dirige con orgoglio la prestigiosa galleria che porta il suo nome da tre generazioni: GALLERIA BOSI (dove presto andremo a trovarlo!)
Non si è però limitato ad onorare e continuare la tradizione: come in tutto, ci ha messo del suo, ha portato innovazione e contemporaneità. Un po’ di tendenza, molta passione, hanno integrato la collezione di arte antica e antiquariato.
Si definisce maniaco del dettaglio e premuroso, un aggettivo molto bello che mi piace sottolineare, e che si percepisce facilmente in sua presenza. Si vede e si sente dall’attenzione che dedica ai suoi ospiti, alla cura nella preparazione della cena e ai suoi amati dettagli, che al contrario di come si descrive non arrivano mai come un’ossessione, ma piuttosto come piacevole dedizione.
(salvo le camicie!)
Un animo generoso, che si rivela in molteplici declinazioni, entusiasta, felice di condividere.
La sua casa è una tela in sfumature di grigio, che serve da base per accogliere accenti di vario genere, opere, elementi di design… tutto secondo il momento, l’umore, il periodo, proprio come una galleria personale.



Come definiresti cosa fai in tre parole?
F: Passione, cuore, arte.
Tre aggettivi che ti caratterizzano:
F: Pignolo, rompiscatole…sto andando troppo male?! (ride)
…Estremamente premuroso.
Da quanto abiti in questa casa?
F: Quattro anni


Perché l’hai scelta?
F: Come in tutte le case che ho scelto nella mia vita, appena sono entrato in pochi secondi ho sentito un’energia…ho sentito che era mia.
Qual è l’angolo che ti piace di più e perché?
F: La cucina, perché è un posto dove mi piace stare, soprattutto con gli amici. La parete dove al momento sono i monocromi di Schifano. Il bagno! Dove al momento c’è un’altra opera di Schifano, e per finire il letto… fondamentale per una serie di motivi!
…L’oggetto?
F: bella domanda…simbolicamente Lo Spazzolino. Perché anche se lo cambi spesso rimane sempre il tuo. Se dovessi dirti quello che mi porto dietro da sempre è lo specchio in camera da letto. Ha un grande valore affettivo.




Cosa maggiormente parla di te nella casa?
F: Il cromatismo basico delle pareti. Una palette di grigi e nero che funzionano da base neutra -ma non bianca- su cui poi puoi far risaltare, alternare, quello che vuoi.
Una cosa che vorresti cambiare/acquistare?
F: Una parte del pavimento che non mi piace! Quindi presto lo cambierò.
Il prossimo progetto/sogno nel cassetto
F: Diventare il più forte gallerista d’Italia! (ride)
C’è da dire pero che già mi difendo abbastanza e mi piace moltissimo quello che faccio, quindi sono sulla buona strada!
Meglio dolce o salato?
F: Dolce

Meglio un bel film o un buon libro?
F: Libro.
Un libro o un film che consiglieresti
F: Dirty Dancing! Ma c’è un’età in cui va visto. Altrimenti I Favolosi Baker. I due fratelli Bridges con Michelle Pfiffer di una bellezza straordinaria…Musica, poesia, bellissimo.

Il tuo colore preferito:
F: Rosso. È un elemento di rottura.
Rosso Contemporaneo
…Che non esiste, ma rende l’idea (ride)
Il tuo piatto o cibo preferito
F: Sicuramente una pasta. Sicuramente romana o napoletana. Non di pesce. La mia specialità attuale, sperimentata e perfezionata in lockdown: guanciale, funghi porcini e pecorino. Rigorosamente con fettuccina all’uovo tagliata grossa.
…Una cosa leggera!


La prima cosa bella che ti viene in mente:
F: …Mia madre.
L’ho persa che ero molto piccolo
…Quindi ho solo ricordi bellissimi.
Cosa fai quando sei triste?
F: Mangio! E cammino. Mi aiuta ad elaborare.
Un’altra città dove vivresti?
F: Parigi. L’ho vissuta moltissimo fin da quando ero piccolo, con mio padre. Me l’ha fatta scoprire non da turista ma per lavoro, quindi conosco una parte che non molti sperimentano. La sento pulsare, al di là della classica “Parigi”, ma una Parigi dei mercati, delle cinque di mattina (non inteso come fine serata!), di colori e scenari che pochi hanno visto.
Con quale persona, morta o vivente, vorresti cenare?
F: Con mia madre…ovviamente!
Il viaggio che vorresti fare?
F: …Una barca…molto lenta. Forse non so neanche in quale mare. Non è tanto per il fuori, vorrei due settimane, venti giorni massimo, per rilassarmi e viaggiare dentro.
Il viaggio (o la vacanza) più bello che hai fatto.
F: Ce ne sono tre sul podio a pari merito: un weekend con degli amici a 30 anni tra Ponza e Palmarola. Una settimana in catamarano con le mie figlie molto piccole alle Eolie. Un viaggio con la mia famiglia – tutta – quando avevo 8-9 anni in Sicilia. Molto esterofilo come vedi! (ride)

La tua opera d’arte preferita. (e qua giochi in casa!)
F: Non è facile invece! La Scuola Romana, sicuramente la porto nel cuore. La Vocazione di S. Pietro di Caravaggio ha cambiato la storia dell’arte, come del resto Picasso ha cambiato la visuale del novecento. Senza arrivare a Guernica che ovviamente è una pietra miliare, ma ad esempio ci sono anche dei nudi molto intimi che mi piacciono moltissimo.




Un proverbio.
F: L’ho tatuato sul braccio: Nihil difficile volenti. Fatto in maturità! Risale a pochi anni fa.
Hai altri tatuaggi?
F: Questo (indica il polso). Sono numeri legati alle mie figlie e a mia mamma, e riportano casualmente tutti al 3. Credo tantissimo nella numerologia.
Cosa ti dicevano sempre da piccolo:
F: Mio padre mi diceva ironicamente che ero “l’ultima ruota del carro”… ma SOLO perché sono l’ultimo di quattro figli!!!


Una cosa di te che molti non sanno:
F: Amo la Nutella
Una cosa di te che molti non sanno e che sarebbero sopresi di sapere:
F: Mi piace molto cantare.
Il tuo personaggio della Disney preferito:
F: Paperino lo sfigato mi ha sempre fatto tanta tenerezza! E come personaggio da accudire andava a toccare la mia indole premurosa, di cui parlavamo prima.
Se potessi scegliere un superpotere quale sarebbe?
F: Essere invisibile.
Per osservare o per agire indisturbato?!
F: Per agire indisturbato
Qual è il tuo talento segreto?
F: Inquadrare le persone in cinque minuti. Sono quasi infallibile.
Quale vorresti avere?
F: Suonare il pianoforte. Anche dipingere, ma la pittura la sento comunque mia tramite il mio lavoro. Darei qualsiasi cosa per saper suonare il pianoforte.
Un personaggio famoso che ti ispira?
F: Non saprei dirti un personaggio reale, sono molto affascinato dai supereroi.
Se dovessi parlarti di un personaggio reale…Giuliano Briganti, uno dei più grandi storici dell’arte che ci siano mai stati in Italia. Era mio professore all’università e ascoltare le sue le lezioni era una libidine totale!


La cosa più bella che ti è successa quest’anno.
F: Questa cena! (ride) Questa bellissima cena… e anche un weekend con il mio caro amico. (che ci ha raggiunto a cena n.d.r.) Devo dire è stato un weekend molto bello e rilassato, avevo bisogno di staccare e sentirmi in zona protetta, lui ci è riuscito e devo ringraziarlo. (brindisi)
Cosa fai quando “staiacasa”?
F: Leggo principalmente, perché mi piace moltissimo e non ho mai tempo. La sera quando arrivo crollo. Non riesco neanche a vedere le serie. Se una serie dura otto puntate io ci metto sei mesi prima di finirla! Non faccio in tempo a capire dove ero arrivato che già mi sono riaddormentato! (ride)
Cosa non può mancare a casa tua?
F: Una Bolla! Le Bollicine! Poi se mi chiedi una Vodka c’è, lo Spritz te lo posso fare, ma la cosa che non può mancare sono le bolle!
Ti piacciono da morire!
F: Non posso farne a meno.
Qual è la tua preferita?
F: Ruinart Rosé. Molto classico.
Cosa cerchi in una donna?
F: Fascino. Che non deriva dalla bellezza fisica. Il difetto fa fascino per me. Anche la donna più brutta del mondo se ha fascino diventa irresistibile.
Cosa cerchi in un amico?
F: Lealtà. Trasparenza. Qualcuno che mi dica quello che mi deve dire senza filtri.

Tornando indietro faresti?
F: Studierei e leggerei di più. Che poi il tempo manca.
Una colonna sonora per la cena?
F: Una playlist 70s. In particolare “Easy” di Lionel Richie, volendo nella versione un po’ più rock dei Faith No More.
Cosa si mangia?!?
F: Tartare di tonno e avocado con l’ingrediente segreto che sono 4 gocce di tabasco oltre al condimento. Salmone sfilettato con crostini. Orata al forno con pomodorini e capperi su letto di patate!






Si prendono le patate e si fanno a filetto, finissime. Si mettono sulla teglia, olio e sale e si infornano. DA SOLE!
Tutti dicono 10 min, io dico anche mezz’ora, che siano belle croccanti altrimenti poi il pesce le ammorbidisce, a 180.
Poi si prende l’orata sfilettata con la pelle solo da una parte per renderla croccante (come dicevamo prima in cucina!!!), spargi un po’ di pomodorini, capperi sotto sale, qualche oliva taggiasca se vuoi, e olio! 15 minuti circa sempre a 180 gradi.

…Un ultimo messaggio per chi legge?
Mettete passione in tutto quello che fate. Romanticismo e passione!
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