RENDEZ VOUS
HYPERMAREMMA 2021
MANDALAKI A TALAMONACCIO

Immagina il primo weekend di mare dopo un inverno di reclusione, di sentirti dorare dal primo sole, respirare iodio e riallargare finalmente la vista sui paesaggi.
Riconnettersi con la natura, tornare nei luoghi che sanno già di vacanza, e riscoprirli con un addendo che come un gioiello li rende ancora più belli, ancora più cari, in grado di procurarti meraviglia.
Immagina una torre di vedetta del ‘400 a picco sul mare, che la circonda a perdita d’occhio.
Sulle sue mura delle strane luci che prendono forma man mano che il sole tramonta, dandogli quasi il cambio, aprendo nuovi orizzonti, finestre magiche.


HYPERMAREMMA inaugura così la sua terza stagione: le opere di MANDALAKI alla torre di Talamonaccio.
Come già per SPAZIO AMATO i suoi organizzatori ci portano per mano alla scoperta di scenari del territorio maremmano, aggiungendo quel plus creativo e partecipativo che ce li rende speciali. Attraverso Happening e installazioni che ci permettono di interiorizzarli, che sia per la prima volta, o da una diversa angolazione.
Ce ne parla Giorgio Galotti, socio fondatore.
Per chi ancora non ci conosce, Hypermaremma nasce nel 2019 su iniziativa comune con Carlo Pratis. Nasce per passione, inizialmente mia e di Carlo che siamo galleristi e siamo cresciuti in questi posti che amiamo, ma sono totalmente sterili di arte contemporanea, che è quello che ci appassiona e di cui occupiamo.
L’ispirazione è nata dal meraviglioso Giardino dei Tarocchi, abbiamo capito che l’unico modo per intervenire sul territorio era quello di creare un dialogo con il luogo stesso: la sua storia, la sua natura e le gemme che nasconde. Abbiamo cominciato a cercare dei luoghi che potessero ospitare i nostri interventi.
Dapprima la città di Cosa vicino Ansedonia, poi la seconda edizione l’anno scorso contraddistinta da SPAZIO AMATO, nata da un reset dovuto alla pandemia che però ha visto crescere la squadra con l’integrazione di altri soci: Matteo D’Aloja, Lorenzo Bassetti e Massimo Mininni.
Da quest’anno ci siamo espansi ancora di più in varie tappe…hai preso la mappa?!

Certo! Ma quindi sarà una cosa a sviluppo progressivo in vari momenti?
Oggi si apre con questo intervento compositivo che rimarrà attivo fino al 27 giugno, poi l’opera principale sulla facciata rimarrà visibile da Talamone per tutta l’estate. Una buona scusa per scoprire anche questa parte più a nord della Maremma e non rimanere Capalbiocentrici!
Quindi rimanendo in tema di torri di vedetta, da Talamonaccio si accende la prima fiaccola!
Brava! Da qui inizia un vero e proprio circuito che trovi sulla mappa. Due di queste tappe sono acquisizioni perché il nostro obiettivo è anche quello di lasciare delle opere sul territorio.
La tua tappa preferita di quest’anno si può dire?
Penso che rimaniamo molto più affascinati dagli interventi un po’ pirateschi…ci saranno due performance che accadranno in momenti un po’ segreti.
Qualche rivelazione?
Uno scoglio in mezzo al mare dove avverrà la performance di un gruppo che suonerà mascherato…ma la data verrà svelata solo il giorno prima!
Altrimenti non sarebbe piratesco…
Esatto! L’altra sarà invece nelle rovine di S. Bruzio, un’abbazia abbandonata in mezzo a un oliveto a Magliano. Ovviamente rimaniamo affascinati da tutte le opere, soprattutto in cornici come questa dove siamo oggi, ma queste due sono quelle che ci intrigano maggiormente.
Poi ci sarà un grosso intervento a ridosso di Ferragosto di Mario Airò che interverrà sulla laguna di Orbetello con dei laser e sarà una cosa molto bella, molto scenica e di effetto.
Un bel programma, con altre sorprese in arrivo non ancora svelabili…altro da dichiarare?
“HYPERMAREMMIZZATEVI!”



Neanche fosse la parola magica, ecco davanti a me i tre artisti protagonisti della serata: Enrico De Lotto, George Kolliopoulous e Giovanni Senin, in arte MANDALAKI.
Radici differenti, fanno base a Milano, li accomuna il design, la loro ispirazione è la luce.
“il nostro obiettivo è portare la luce nel mondo nelle case”
Spiegami meglio…
Vogliamo trasportare le persone in nuove dimensioni attraverso l’uso della luce. Le nostre opere della serie HALO sono dei moderni trompe l’oeil
…Solo che al posto di giardini e panorami aprono verso atmosfere, creando suggestioni emotive.
Si, esatto. Abbiamo sempre più bisogno di qualcosa che ci catturi e che non sia uno schermo, che assorba la nostra attenzione, ci disconnetta.
Le vostre opere in effetti sono quasi ipnotizzanti, come nasce una vostra sfumatura?
Dalla ricerca di questa luce, con questo disegno, con questa iconografia…vogliamo andare alla ricerca di elementi arcaici, originari, che tutti conserviamo nel profondo, ma di cui magari non siamo consapevoli.
Come il rosso, che ricorda il focolare. Avendo queste lampade a casa le persone vi si radunano spontaneamente attorno, come ad un camino, è una cosa stupenda! Il blu invece sembra bucare in un cosmo, è più notturno, introspettivo. Il nostro pubblico si spacca in due mondi: blu e rosso, e già questo è stato molto interessante.
Sperimentando siamo partiti alla ricerca di sensazioni, abbiamo ricreato le luci di particolari luoghi e momenti: tramonti, il deserto, o anche solo la vista che si ha dall’oblò di un aereo. Specialmente in questo anno dove non ci siamo potuti spostare abbiamo sentito la necessita di dover interpretare il desiderio dell’inconscio collettivo, siamo stati ispirati dall’idea di poter portare il mondo fra le pareti domestiche, letteralmente sulle pareti.



Strumenti per creare atmosfere dunque, attraverso ricordi, immagini e sensazioni impresse nell’inconscio.
Non ci sono ingombranti proiettori o asettiche USB, ma solo la luce, protagonista assoluta che si frammenta e moltiplica nei colori attraverso l’uso sapiente di lenti speciali.
Il tutto racchiuso in un bellissimo, essenziale, elegante elemento di design che occupa lo spazio di una piccola lampada, che accendendosi accende un’altra dimensione.
“un oggetto piccolo che crea una grande cosa”



Tutto disegnato accuratamente dallo studio (“avremmo potuto utilizzare qualcosa di predefinito, invece ci piace l’idea di pensare noi ad ogni dettaglio”).
La tecnologia è importante quanto la ricerca estetica per lo studio milanese, che ambisce a riallacciare il rapporto fra arte e tecnologia allentatosi negli anni e che invece in questo momento storico diventa irrinunciabile per restare al passo coi tempi, per “creare qualcosa di veramente contemporaneo, altrimenti rimani sempre uno scatto indietro”.
Contemporaneo significa anche mutare nel tempo, con il tempo. La testina mobile permette all’utente di orientare a suo piacimento il riflesso ogni volta che vuole sulla superficie che preferisce, diventando egli stesso parte del processo artistico e permettendo all’opera di rinnovarsi continuamente.



Il sole finisce di tramontare, il cielo si fa sempre più scuro, enfatizzando le proiezioni che ormai sono padrone di tutta la scena. La principale sulla facciata sembra un grande sole che non ha intenzione di tramontare. Ipnotizza e rassicura in qualche modo.

Faccio un ultimo giro, mi lascio trasportare dalle sensazioni di ognuna, tutte diverse come delle melodie.
L’ultima, forse la mia preferita. Nascosta, silenziosa.
Il famoso oblò, che gareggia con l’orizzonte del mare.
Sentirsi circondati di bellezza, finalmente immersi nel presente e contemporaneamente trasportati altrove.



L’installazione sarà visitabile ancora per qualche giorno, il grande tramonto sarà visibile da Talamone fino al 27 giugno.
more info:
@mandalaki_studio
@hypermaremma
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